Yuki no Kata, o altrimenti chiamata Oyuki, è stata una guerriera giapponese del periodo Sengoku (detto anche periodo degli Stati belligeranti, è un’epoca di vasta crisi politica che il Giappone dovette fronteggiare dal 1467 al 1603).
Moglie di Tomita Nobutaka, ufficiale di Toyotomi Hideyoshi, di lei non sono certe le date di nascita e morte ma viene ricordata come una guerriera oltre che valente anche molto bella. Di lei sappiamo che difese il Castello di Anōtsu, allora sede del Clan Tomita, durante le fasi della battaglia di Sekigahara il cui culmine ebbe luogo il 21 ottobre 1600.
Per quanto riguarda, nello specifico, la battaglia del castello di Anōtsu, Yuki no Kata e suo marito Nobutaka si schierarono con Tokugawa Ieyasu nell’esercito orientale e quando iniziò la campagna di Sekigahara, Nobutaka e le sue forze furono convocate per aiutare Ieyasu nello scontro con Uesugi Kagekatsu mentre Ishida Mitsunari si preparava ad attaccare il Castello di Anōtsu.
Il castello di Anōtsu era uno dei primi obiettivi che sarebbe stati attaccati proprio perché si trovava lungo il percorso dell’esercito occidentale diretto contro le forze di Ieyasu, quindi Yuki no Kata prese l’iniziativa di difendere il castello, si armò, andò sulle mura e guidò la difesa della roccaforte con le forze rimaste.
Dopo aver appreso dei movimenti di Mitsunari, Nobutaka, che si trovava sulla via per raggiungere Tokugawa, ritornò sui suoi passi per proteggere il castello di Anōtsu, ma subì un rallentamento a causa delle forze nemiche. Arrivò in tempo prima che le forze occidentali raggiungessero Anōtsu. Con solo 1.700 soldati, Yuki no Kata e i suoi alleati si difesero contro le forze dell’alleanza occidentale forte di 30.000. Durante le fasi dello scontro Nobutaka si trovò in serie difficoltà ed in pericolo di vita. Per questo Yuki no Kata, scesa in campo armata di una naginata, lo difese strenuamente con ineguagliabile coraggio.
Il suo attacco fu talmente violento che i nemici la scambiarono per un samurai uomo. Dopo aver salvato Nobutaka, le loro forze si ritirarono nel castello per la notte quando iniziarono i negoziati. Gli avversari permisero a Yuki no Kata, a suo marito ed a tutti i difensori di fuggire di notte per rispetto del loro coraggio e del loro valore.
Alla fine dei conflitti e con l’instaurazione dello Shogunato Tokugawa, il clan Tomita fu ricompensato per la sua lealtà e ottenne un aumento delle entrate e dei propri privilegi. Dopo questi eventi della valorosa guerriera non si seppe più nulla anche se siamo convinti che continuò la sua vita in pace con la sua famiglia.
Nell’immagine Yuki no kata e suo marito difendono il castello di Anōtsu in un’opera di Yoshitoshi.