Questa è la storia della leggendaria Katana “Honjo Masamune”, forgiata dal mitico Maestro Okazaki Masamune (岡崎 正宗 1264–1343, noto anche come Gorō Nyūdō Masamune (五郎入道正宗), divenuta successivamente il simbolo dello Shogunato Tokugawa. Infatti con il passare dei secoli passò di mano in mano ed alla fine pervenne a Tokugawa Iemasa (徳川家正) divenendo il simbolo della Casata durante il Periodo Edo. Venne chiamata “La Spada perfetta” e scomparve subito dopo la Seconda Guerra Mondiale in circostanze misteriose.
Secoli fa, nell’antico Giappone, un giovane e abile apprendista fabbro spadaio di nome Sengo Muramasa (千子村正) fu chiamato a corte dall’Imperatore assieme al suo maestro, il famoso Goro Masamune. Entrambi erano noti per le lame incredibili che sapevano forgiare e l’Imperatore desiderava stabilire chi dei due fosse il migliore.
Così a entrambi fu ordinato di costruire una Katana per confrontarne le lame e stabilire quale fosse la spada perfetta.
Le due spade vennero appese a una sporgenza sopra un fiume, con la punta della lama immersa nell’acqua. La spada di Muramasa, la Juuchi Yosamu (十千夜寒, “Le 10.000 Fredde Notti”) tagliò ogni cosa che incontrava, pesci, foglie e persino il vento. La spada di Masamune, invece, la Yawarakai-Te (柔らかい手, “La Mano Morbida”) non tagliò nulla, i pesci, i fiori e le foglie passavano senza esserne scalfiti e il vento soffiava dolcemente sulla sua lama producendo un suono armonioso. Muramasa iniziò a deridere il suo maestro, dicendo che la sua spada non aveva passato la prova, mentre Masamune, sorridente, asciugava la lama e la riponeva nel fodero. Un monaco che stava passando di lì in quel momento ed aveva assistito alla scena, osservando con un misterioso sorriso l’imperatore, così ebbe a dire: “La prima delle due spade è a tutti gli effetti una bella spada, tuttavia è una lama assetata di sangue, malvagia e senza pietà, in quanto non discrimina chi o cosa taglierà. Potrebbe anche tagliare le farfalle come tagliare le teste di uomini. La seconda lama è di gran lunga la più gentile e giusta delle due, poiché non ha tagliato inutilmente ciò che è innocente.”
Udito il sant’uomo, l’Imperatore decise che il vincitore della sfida fosse senza dubbio Masamune e la spada da lui forgiata era la lama perfetta.”