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LA LEGGENDA DI KUZUNOHA

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Siamo alla fine del X secolo in Giappone, precisamente sotto il regno dell’Imperatore Murakami (947-967). Un giorno un giovane nobile di nome Abe no Yasuna, diretto al santuario di Shinoda, nella provincia di Settsu, che oggi corrisponde alla parte orientale delle odierna prefettura di Hyōgo e a quella settentrionale di Ōsaka, incontrò un altro nobile intento a dar la caccia alle volpi per utilizzarne i fegati per realizzare unguenti e medicinali. Yasuna si oppose alla scellerata caccia e dovette affrontare l’altro uomo, vincendo la sfida e liberando una bellissima volpe bianca che l’avversario aveva catturato. Sulla strada del ritorno, stanco e ferito, Yasuna incappò in una giovane ed affascinante fanciulla che lo aiutò a raggiungere casa. La donna disse di chiamarsi Kuzunoha, gli curò le ferite e tornò più volte a trovarlo. Con il passare del tempo i due giovani si innamorarono, si sposarono e dalla loro unione nacque un bimbo, estremamente intelligente, cui diedero il nome di Dōji.
In realtà Kuzunoha era la violpe bianca che Yasuna aveva precedentemente salvato e che aveva assunto sembianze umane per ripagarlo della gentilezza dimostrata e finendo per innamorarsi di lui. Il figlio dei due, come presto capì Kuzunoha, aveva ereditato la sua parte soprannaturale.
Il bimbo era talmente dotato che un giorno, mentre Kuzunoha era intenta ad ammirare dei bellissimi crisantemi ed aveva dimenticato di nascondere la sua coda, venne subito vista dal figlio e scoperta.
In virtù delle antiche leggi dei kami, dovette abbandonare la sua famiglia e ritornare nella foresta, ma non prima di aver lasciato una poesia d’addio al marito ed al figlio ed aver detto loro di venirla a trovare nella foresta di Shinoda.
I due vi si recarono, la incontrarono ed ella rivelò loro di essere lo spirito del Santuario di Shinoda.
Prima di congedarsi Kuzunoha donò al figlio il dono di comprendere il linguaggio degli animali.
Anni dopo il figlio della volpe bianca, che ormai aveva assunto il nome di Abe no Seimei 安倍 晴明 divenne il più grande astrologo del suo tempo e un grande Onmyōji, ovvero un mago esperto in arti magiche e nella divinazione.
Questa, però, è un’altra storia…
Curiosità:
A Izumi, città della prefettura di Osaka, si trova il santuario dedicato a Kuzunoha, costruito nel luogo dove la volpe bianca disse addio ai propri cari; qui lasciò la sua poesia d’addio su di un paravento di seta. La poesia così recita:
«恋しくば
尋ね来て見よ
和泉なる
信太の森の
うらみ葛の葉»
«Koishiku ba
tazunekite miyo
izumi naru
shinoda no mori no
urami kuzunoha»
«Se mi amate, cari, venite a vedermi.
Mi troverete laggiù nel grande bosco
di Shinoda della provincia di Izumi dove le foglie
di kudzu frusciano sempre d’umor pensoso»
Nell’immagine “Abe no Yasuna e la volpe Kuzonoha” di Utagawa Kuniyoshi.
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