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La leggenda di Miyamoto Musashi – parte prima

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Miyamoto Musashi (12 marzo 1584 – 13 giugno 1645), conosciuto come uno dei più grandi spadaccini nipponici, era anche noto con altri nomi, ovvero Shinmen Takezō, Miyamoto Bennosuke o, con il suo nome buddista, Niten Dōraku. Durante la sua intensa ed avventurosa vita fu anche filosofo, stratega, pittore e scrittore. Egli divenne famoso grazie ai racconti circa la sua grande abilità nell’arte della spada e al record imbattuto di ben 61 duelli. È considerato un Kensei, un santo della spada del Giappone. Fu il fondatore della scuola Niten Ichi-ryū, o Nito Ichi-ryū, e negli ultimi anni della sua esistenza scrisse il famoso “Libro dei Cinque Anelli”, il Go Rin No Sho ed il meno noto e Dokkōdō, o “Sentiero della Solitudine”. Entrambi gli scritti furono affidati a Terao Magonojō, il più importante degli studenti di Musashi, sette giorni prima della morte di Musashi stesso. Nello specifico “Il Libro dei Cinque Anelli” tratta principalmente il carattere della sua scuola Niten Ichi-ryū in senso concreto, cioè la pratica dell’arte marziale ma anche la strategia nel suo significato più ampio; “Il Sentiero della Solitudine”, affronta le idee ed i principi che sono alla base della scuola di Musashi, nonché la sua filosofia di vita attraverso concetti espressi anche con aforismi.

Musashi, secondo la tesi più acclarata nacque nel piccolo villaggio di Miyamoto nella provincia di Harima e fu istruito all’uso delle armi dal padre Munisai, anch’egli importante spadaccino mentre, sotto il profilo filosofico e spirituale il suo mentore fu il monaco zen Takuan Soho amico di Yagyu Munemori, famoso maestro di spada. Comunque i dettagli dei primi anni di vita di Miyamoto Musashi sono difficili da verificare in modo approfondito. Lo stesso Musashi afferma, nel Libro dei Cinque Anelli, di essere nato nella provincia di Harima. Il Niten Ki, una delle prime biografie di Musashi, supporta la teoria che Musashi sia nato nel 1584: In tale documento infatti vi è scritto:”… nacque a Banshū, nel 12° Tenshō, ovvero il 1584, l’anno della scimmia.” Lo storico Kamiko Tadashi, commentando il testo di Musashi, osserva: “Munisai era il padre di Musashi, viveva nel villaggio di Miyamoto, nel distretto di Yoshino della provincia di Mimasaka. Musashi era molto probabilmente nato qui.”

Secondo il Libro dei Cinque Anelli, Musashi afferma che il suo primo duello riuscito fu all’età di 13 anni, contro un samurai di nome Arima Kihei che combatté usando lo stile Kashima Shintō-ryū, fondato da Tsukahara Bokuden. La fonte principale del duello è la Hyoho senshi denki (“Aneddoti sul maestro defunto”). Riassumendo, il suo resoconto di quel primo duello è il seguente:

Nel 1596 Musashi aveva 12 anni e Arima Kihei, che stava viaggiando per affinare la sua arte, pubblicò una sfida pubblica a Hirafuku-mura. Musashi decise di raccogliere la sfida scrivendo il suo nome. Un messaggero venne quindi al tempio di Dorin, dove risiedeva Musashi, per informarlo che il suo duello era stato accettato da Kihei. Dorin, lo zio di Musashi, fu scioccato da questo fatto e cercò di sostituire il nipote nell’affrontare la sfida. Kihei, consapevole comunque della giovanissima età dello sfidante, era fermamente convinto che l’unico modo in cui il suo onore potesse essere salvato era se Musashi gli avesse chiesto scusa il giorno del duello. Così, quando giunse il giorno fissato per il duello, lo zio Dorin iniziò a scusarsi per Musashi, ma il giovane, armato di un bastone, rinnovando la sfida attaccò Kihei con un bastone di sei piedi, e quest’ultimo estrasse la sua wakizashi; Musashi, dopo aver gettato a terra l’avversario, lo colpì in mezzo alla fronte e continuò sino a quando Kihei non morì. Si diceva a quel tempo che Arima fosse un arrogante, eccessivamente desideroso di combattere, e non uno spadaccino di grande talento.

Nel 1599, Musashi lasciò il suo villaggio all’età di 15 anni, benchè alcune versioni affermino che ne avesse 16. I suoi beni di famiglia come mobili, armi, e documenti furono lasciati a sua sorella e suo marito, Hirao Yoemon. Da quel momento Musashi iniziò il suo lungo girovagare per il Giappone affrontando in duello altri spadaccini. Si racconta che a 16 anni avesse sconfitto un valente guerriero di nome Tadashima Akiyama, che veniva dalla provincia di Tajima e successivamente, come lui stesso ci racconta, già a 21 anni, a Kyōtō, combatté diversi duelli contro membri di scuole famose senza mai venire sconfitto.

Partecipò all’epica battaglia di Sekigahara, il 21 ottobre 1600, per la fazione sconfitta, quella di Ishida Mitsunari contro l’armata di Tokugawa Ieyasu. Secondo la leggenda, tra le file dello schieramento perdente di Mitsunari era presente anche Musashi Miyamoto, all’epoca probabilmente sedicenne, che era sotto le forze di Ukita Hideie. Nel corso della battaglia, riuscì a mettersi in salvo, divenendo poi famoso come uno dei più grandi samurai della storia. Non vi è alcuna prova schiacciante che Musashi fosse o meno presente nella battaglia, ma secondo un registro, il Musashi yuko gamei, “Le conquiste di Musashi si distinsero dalla folla, ed erano note dai soldati in tutti i campi”. Musashi si dimostrò sempre reticente al riguardo, scrivendo semplicemente che aveva partecipato a sei battaglie fin dalla sua gioventù. Dopo quell’esperienza che lo segnò profondamente, visse diversi anni in totale eremitaggio nelle foreste più impervie, dedicandosi esclusivamente all’affinamento delle tecniche marziali.

Vagò fino ai 29 anni, battendosi per sessanta volte ottenendo sempre la vittoria, anche quando si trovò a combattere contro più avversari contemporaneamente o contro maestri di arti marziali, come i samurai della famiglia Yoshioka, famosi per la loro scuola di spada a Kyoto.

segue…

Antonio Vaianella

Nell’articolo alcune immagini tratte dal manga Vagabond, scritto e disegnato da Takehiko Inoue, liberamente ispirato al romanzo Musashi di Eiji Yoshikawa, che narra le vicende relative a Musashi Miyamoto.

©crediti immagini Kōdansha.

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