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Trucco cinese: tra Arte, Storia e Modernità (seconda parte)

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Come accennato la volta scorsa, riprendiamo l’appuntamento dove lo avevamo interrotto, focalizzandoci sui punti chiave della cosmesi e un piccolo accenno di ulteriori caratteristiche importanti.

Pelle

La prima caratteristica che attira l’attenzione ed è distintivo delle donne cinesi, da sempre e come abbiamo visto nel paragrafo precedente anche con un certo retaggio storico, è la chiarezza del volto: oggi come allora, in Cina le donne usavano e lo fanno tuttora schiarirsi il volto con una particolare cipria bianca. In passato questo cosmetico veniva fabbricato con la polvere di riso, che abbondava in tutta la regione. La pelle del viso veniva (e viene ancora) sfumata delicatamente con la cipria bianca, che copre ogni imperfezione e dona uniformità.

Sopracciglia

Le donne cinesi hanno sempre prestato grande attenzione alle sopracciglia poiché credevano che questa caratteristica fosse legata al loro destino. Durante il periodo degli Stati Combattenti (Zhan Guo cinese: 战国; pinyin: Zhànguó; 475-221 a.C), le donne usavano la fuliggine derivata dalla combustione dei rami di salice per dipingere le sopracciglia. Un altro tipo di trucco era realizzato con un particolare minerale blu di nome dai, macinato in polvere e mescolato con acqua. Era popolare avere le sopracciglia lunghe prima della dinastia Qin (221-206 a.C), ma la situazione cambiò durante la dinastia Han ((漢朝, 汉朝, Hàncháo; 206 a.C-220 d.C), quando le donne spesso si rasavano le sopracciglia, così da rendere il viso un insieme monocromatico; tuttavia poi se ne disegnavano di nuove, utilizzando rami di salice bruciati come matite per sopracciglia. C’erano dozzine di forme di sopracciglia che andavano di moda durante la dinastia Tang (唐朝, Tángcháo; 618-907 d.C). In particolare, le sopracciglia arcuate e simili a una foglia di salice erano ritenute simboli di eleganza. Durante la dinastia Tang entrò in voga lo huadian (cinese tradizionale: 花鈿; semplificato: 花钿, anche chiamato huazi Cinese: 花子; let. ‘Piccolo fiore’, mianhua Cinese: 面花, meizi Cinese: 媚子, plum blossom makeup o plum makeup Cinese: 梅花妝; pinyin: méihuāzhuāng o Cinese: 落梅妝; pinyin: luòméizhuāng o Shouyang makeup Cinese: 壽陽妝), un elemento decorativo situato sulla fronte tra le sopracciglia. Questo elemento era creato utilizzando foglie d’oro o d’argento, scaglie di pesce o persino ali di libellula (argomento sul quale ci torneremo). Oggi le sopracciglia vengono delineate con una matita nera che le disegna in maniera sottile e delicata.

        

Labbra

Le labbra sono un altro segno distintivo del make-up cinese e il rossetto, di un rosso molto intenso come tinta, è un prodotto di bellezza popolare sin dall’epoca pre-Qin; si pensa che fosse usato in polvere per colorare appunto le labbra, ma anche le guance, sin dalla dinastia Shang (商朝T, Shāngcháo o dinastia Yin 殷代, Yīndài; 1675 a.C. – ca. 1046 a.C.). Questo cosmetico veniva ottenuto dal succo estratto dalle foglie di fiori rossi e blu. Oggi si ritiene che venissero aggiunti ingredienti come sangue di bovino e pancreas di maiale per rendere il prodotto più denso. Il colore, come già detto, per lo più rosso, rendeva le labbra più splendide e faceva sembrare le persone più giovani ed energiche. Secondo i canoni estetici antichi, inoltre, le labbra più eleganti e affascinanti erano le più piccole, perciò il rossetto veniva impiegato per ridimensionarle e renderle simili a cuoricini. Stessa procedura la ritroviamo nella cosmesi giapponese, ma le due si distinguono per i materiali utilizzati; oggigiorno la moda rende quasi inutilizzato un trucco del genere, a favore di un make-up più occidentalizzato.

Guance

Per colorare le guance si usava un tipo di cosmetico realizzato con un fiore chiamato hong lan come materia prima principale che veniva miscelata con altri ingredienti. La produzione fu incrementata con olio, midollo osseo e altri elementi di origine animale, per rendere la sua consistenza più viscosa. All’inizio però, i prodotti applicati erano due: durante il Periodo delle primavere e degli autunni (春秋時代, Chūnqiū Shídài; 770-476 a.C), ha avuto origine la polvere per il riso, precursore dell’odierno fondotinta. Il riso veniva macinato in una polvere fine e poi utilizzato direttamente, ma anche lavorato, messo a bagno in acqua fredda, fermentato, quindi pulito e scolato, poi esposto al sole e infine utilizzato per il trucco.

Un’altra polvere è stata prodotta utilizzando il piombo, che nonostante la sua tossicità era ambita per le sue proprietà sbiancanti. Si trattava di una sorta di cipria rudimentale, impiegata durante la dinastia Shang, per rendere la pelle bianca e delicata, si applicava direttamente la polvere di piombo sul viso ed era il modo più comune di truccarsi in quel momento. Il classico delle erbe di Sheng Nong (il Classico sulle Radici di Erbe del Contadino Divino 神農本草經, 神农本草经S, Shénnóng běncǎo jīng) menziona il fatto che le donne si truccavano con piombo e polvere di stagno. Oggi è noto che il piombo è altamente tossico e danneggia gravemente la pelle, motivo per cui la poesia antica lamenta sempre che la bellezza si perdeva facilmente.

Il secondo prodotto che veniva applicato e come già accennato, era una cipria di color rosa o rosso che accentuava le guance: piccole sfere rosate visibili nella parte alta dei visi delle donne cinesi, come fanno oggi anche le geishe giapponesi. 

Da menzionare qui, in aggiunta allo huadian, un altro elemento decorativo: lo zhuangye che disegnava piccoli cerchi su entrambe le guance usando la polvere, prevalente durante le dinastie Tang e Song (宋朝, Sòng Cháo, Sung Ch’ao; in Cantonese Jyutping: sung ciu; 960-1279).

In più, focus on-Smalto per unghie dell’Aristocrazia cinese 

Lo smalto per unghie ha iniziato a diventare una realtà nelle antiche culture asiatiche intorno al 3000-1500 a.C., i cinesi usavano i colori mescolati con uovo, cera d’api o gomma arabica, con distinzione tra ricchi e gente comune: mentre era considerato socialmente appropriato per l’aristocrazia indossare smalti dai colori vivaci, le masse indossavano solo colori chiari.

Per il momento, mi fermo qui, nel prossimo appuntamento concluderemo questo articolo dando, finalmente, uno sguardo alle tendenze attuali e parlando anche di un dettaglio a cui qualsiasi donna non può rinunciare, ovvero il profumo. 

Samantha Sisto

Info credits:

https://www.sardegnareporter.it/2020/04/bellezza-e-cosmesi-nella-storia-le-civilta-orientali/299947/

https://www.ceceditore.com/la-bellezza-nel-tempo/;

https://ichi.pro/it/la-storia-degli-standard-di-bellezza-della-pelle-bianca-in-asia-210606932099434;

https://www.tentazionemakeup.it/2011/09/la-storia-del-make-up-il-trucco-in-cina/;

https://blog.cliomakeup.com/2014/07/perche-le-asiatiche-sono-piu-brave-di-noi-a-truccarsi-o-almeno-cosi-sembra/;

https://cinainitalia.com/2021/12/22/storia-del-make-up-nellantica-cina/;

https://www.appuntisulblog.it/storia-del-make-up-viaggio-nel-tempo/ 

Photo credits:

https://dream.ai/create;

https://www.newhanfu.com/7034.html;

https://luirig.altervista.org/pics/index5.php?recn=26107&page=1;

https://lgoodov.xyz/product_details/2261065.html

 

 

 

 

 

 

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