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Le donne del Giappone, dall’antichità ad oggi…

La leggendaria Regina Himiko – parte prima

Himiko (卑弥呼, 170–248 d.C.), conosciuta anche come Shingi Waō (親魏倭王, ovvero “Sovrana di Wa, amica di Wei”), fu una regina sciamana di Yamatai-koku a Wakoku (il regno Yamatai nell’attuale Giappone ). Le prime cronache dinastiche cinesi ci raccontano quali fossero le relazioni tributarie tra la regina Himiko e il regno di Cao Wei (uno dei regimi che controllarono la Cina durante il periodo dei Tre Regni 220–265) e registrano che durante il periodo Yayoi Himiko venne scelta da alcuni popoli unitisi come sovrana dopo decenni di guerre tra i re di Wa, ovvero l’antico Giappone.

Precisiamo, per dovere di correttezza storica che esistono numerosi dibattiti accademici, sin dal tardo periodo Edo, sia sulla reale esistenza di Himiko che sull’ubicazione del suo dominio, Yamatai. Esistono opinioni diverse che il suo regno si trovasse nel Kyūshū settentrionale o nella tradizionale provincia di Yamato nell’attuale Kinki, altro nome della regione del Kansai. La “controversia Yamatai”, come scrive Keiji Imamura, è “il più grande dibattito sulla storia antica del Giappone”.

Esistono varie fonti sulla regina sciamana Himiko ed è menzionata in varie storie antiche, risalenti alla Cina del III secolo, al Giappone dell’VIII secolo e alla Corea del XII secolo.

Iniziamo dalle fonti cinesi citandone alcune.

Le prime testimonianze storiche di Himiko si trovano nei Registri dei Tre Regni, testo classico cinese risalente al 297, dove si racconta di Himiko e di Yamatai:

“Il popolo giapponese di Wa vive in mezzo all’oceano sulle isole montuose a sud-est di Tai-fang. Anticamente comprendevano più di cento comunità. Durante la dinastia Han, gli inviati di Wa vennero a Corte; oggi, trenta delle loro comunità mantengono con noi rapporti tramite inviati e scribi.”

Proseguono i registri con questa storia antica che racconta di come Himiko salì al trono:

“In passato il paese aveva un uomo come sovrano. Per circa settanta o ottanta anni ci furono disordini e guerre. Allora il popolo si accordò per avere una donna come sovrana. Il suo nome era Himiko. Si occupava di magia e stregoneria, ammaliando la gente. Sebbene matura in età, rimase nubile. Aveva un fratello minore che l’aiutò a governare il paese. Dopo che divenne sovrana, furono pochi a vederla. Aveva mille donne come assistenti, ma solo un uomo che le serviva cibo e bevande e fungeva da mezzo di comunicazione con l’esterno. Risiedeva in un palazzo circondato da torri e palizzate, con guardie armate sempre all’erta.”

I “Registri di Wei” raccontano anche degli inviati che viaggiavano tra le corti Wa (Giappone) e Wei (uno stato della Cina nel periodo dei Regni Combattenti). Gli emissari di Himiko visitarono per la prima volta la corte dell’imperatore Wei Cao Rui nel 238, e lui disse:

“Qui ci rivolgiamo a Himiko, regina di Wa, che ora chiamiamo ufficialmente amica di Wei. [… I tuoi inviati] sono arrivati ​​qui con il tuo tributo, composto da quattro schiavi maschi e sei schiave, insieme a due pezzi di stoffa con disegni, ciascuno lungo venti piedi. Abiti molto lontano, al di là del mare; eppure hai inviato un’ambasciata con tributi. Apprezziamo estremamente la tua lealtà e pietà filiale. Ti conferiamo, pertanto, il titolo di “Regina di Wa Amica di Wei”, insieme alla decorazione del sigillo d’oro con nastro viola. Quest’ultimo, opportunamente imballato, vi sarà inviato tramite il Governatore. Ci aspettiamo che tu, o Regina, governi il tuo popolo in pace e cerchi di essere devota e obbediente.”

Infine, gli stessi “Registri di Wei” attestano che nel 247, quando un nuovo governatore fu inviato ad amministrare Daifang, in Corea, la regina Himiko si lamentò ufficialmente delle ostilità con Himikuko, re dei Kumaso del Giappone, signore di Kuna, uno degli altri stati di Wa, Le fu risposto che il governatore aveva inviato “Chang Chêng, segretario ad interim della guardia di frontiera” con un “proclama che consiglia la riconciliazione” tra le parti e, successivamente, che “quando Himiko morì, fu innalzato un grande tumulo, di più di cento passi di diametro. Oltre un centinaio di attendenti, uomini e donne, la seguirono fino alla tomba. Allora fu posto sul trono un re, ma il popolo non gli ubbidì. Seguirono assassinii e omicidi; più di mille furono così uccisi. Una parente di Himiko di nome Iyo, una ragazza di tredici anni, fu allora nominata regina e l’ordine fu ristabilito. Il segretario Chêng emanò un proclama secondo cui Iyo, o Toyo, era ufficialmente la sovrana.

Passiamo alle fonti giapponesi, o almeno a parte di queste.

Iniziamo dicendo che nessuna delle due più antiche storie giapponesi, nè Kojiki né il Nihon Shoki, menzionano la regina Himiko. Le circostanze in cui sono stati scritti questi libri sono oggetto di dibattito senza fine e, anche se Himiko fosse stata conosciuta dagli autori, potrebbero aver deciso di proposito di non includerla. Tuttavia, includono tre sciamane della famiglia imperiale che potrebbero essere identificate con lei ma senza alcuna certezza: Yamatototohimomosohime-no-Mikoto, zia dell’imperatore Sujin (leggendario X sovrano giapponese) e figlia dell’imperatore Kōrei; Yamatohime-no-mikoto, figlia dell’imperatore Suinin (leggendario XI sovrano); e l’imperatrice Jingū (che regnò intorno al 209–269 d.C.), moglie dell’imperatore Chūai (leggendario XIV sovrano). Di questi personaggi ne parleremo a suo tempo.

Passiamo ora alle fonti coreane

Il più antico testo di storia coreana esistente, il Samguk Sagi (Cronache dei tre regni di Corea), registra che la regina Himiko inviò un emissario al re Adalla di Silla nel maggio dell’anno 173.

Sulla storicità di Himiko.

Identificare Himiko, regina di Wa è semplice nella cronistoria della Cina, ma è problematico in quella del Giappone. Nel cinese Wei Zhi (“Registri di Wei”) del III secolo si hanno dettagli sulla regina sciamana Himiko e sui suoi rapporti con gli imperatori Cao Rui e Cao Fang. Il Kojiki giapponese (“Registrazione di questioni antiche”) e il Nihon Shoki (“Cronache del Giappone”, che cita il Wei Zhi) dell’VIII secolo però, come abbiamo anticipato, ignorano Himiko, a meno che non la si voglia identificare con l’Imperatrice Jingū e con le nobili Yamatohime-no- mikoto e Yamato-toto-hi-momo-so-hime-no-Mikoto, sopra menzionate.

Nessuna, però, di questè tre leggendarie sciamane storicamente accertate corrisponde adeguatamente alla cronologia cinese e alla descrizione di Himiko. Supponendo che il racconto di Wei Zhi secondo cui Himiko morì intorno al 248, se si accetta la datazione tradizionale giapponese, allora lei era più vicina all’imperatrice Jingū del III secolo d.C. che alle altre due, benché altre indicazioni la facciano sembrare più vicina a queste ultime.

Il professor William Wayne Farris ripercorre la storia dei dibattiti accademici su Himiko e il suo dominio Yamatai analizzando gli studiosi del periodo Edo, Arai Hakuseki e Motoori Norinaga, che iniziarono le controversie sul fatto se Yamatai fosse situato nel Kyushu settentrionale o nella provincia di Yamato nella regione Kinki (Kansai) dell’Honshū centrale e se il Wei Zhi o il Nihon Shoki fossero storicamente più affidabili. Il confuciano Arai accettò la storia cinese come più affidabile e per primo equiparava Himiko a Jingū e Yamatai a Yamato. Lo studioso di kokugaku, scuola filosofica e filologica giapponese che nacque durante il periodo Tokugawa, Motoori accettò la tradizionale storia mitica giapponese come più affidabile e liquidò le citazioni di Wei Zhi come aggiunte successive.

Ipotizzò che un re di Kumaso avesse inviato emissari travestiti da funzionari di Jingū alla corte Wei, portando così Wei a scambiarli per rappresentanti di Himiko. Farris afferma che “l’ipotesi di usurpazione di Motoori” ebbe un grande peso per il secolo successivo”.

Dopo la Restaurazione Meiji del 1868, gli storici giapponesi adottarono il sistema diricerca storica occidentale, in particolare la metodologia basata sulle fonti di Leopold von Ranke. Naka Michiyo credeva che la cronologia del Nihon Shoki fosse imprecisa prima del IV secolo, e quindi “Jingū divenne una regina del IV secolo il cui regno non avrebbe potuto coincidere con quello di Himiko.” Il sinologo Shiratori Kurakichi ha proposto che i compilatori di Nihon Shoki fossero tentati di associare Jingū ai poteri religiosi di Himiko. Naitō Torajirō sostenne che Himiko era l’alta sacerdotessa del santuario di Ise Yamato-hime-no-mikoto e che gli eserciti Wa ottennero il controllo della Corea del sud:

Uno studioso, certo Higo Kazuo, fece affermazioni di tale portata, analizzando la sua presunta tomba a Hashihaka a Nara che questa teoria trovò adepti nel dopoguerra. Un altro studioso, Shida Fudomaru, vide in Himiko anche l’espressione dell’autorità politica delle donne alle origini del Giappone.

Insomma, date le fonti in nostro possesso, il fatto che si parla di un passato lontano che si trova tra leggenda e storia e per svariati altri motivi, le ricerche da effettuare per svelare i tanti misteri legati a Himiko sono davvero tante. Ovviamente con questo articolo non approfondiamo certo tutto l’argomento, che riprenderemo prossimamente.

Per concludere questo primo capitolo vediamo come viene rappresentata oggi la Regina Himiko.

Le rappresentazioni di Himiko nei media popolari giapponesi prendono uno dei tre archetipi: Himiko come una vecchia e saggia sovrana; Himiko la sciamana bella e potente; Himiko come una strega affascinante.

La sua figura è associata a diversi oggetti rituali sciamanici tra cui il Dotaku (grandi campane di bronzo usate ritualmente alla fine del periodo Yayoi – nell’anime Jeeg Robot, è una dotaku la campana magica di cui sono alla ricerca i redivivi del Regno Yamatai e che il padre di Hiroshi impianta nel petto del ragazzo consentendogli di trasformarsi nella testa di Jeeg), o gli specchi di bronzo cinesi. Il Wei Zhi descrisse lo sciamanesimo di Himiko come guida o un tipo di religione popolare taoista. In quanto tale, Himiko è talvolta associata negativamente alla magia nera o ai demoni. Governando il periodo di transizione tra le epoche Yayoi e Kofun, le raffigurazioni di Himiko spesso la mostrano mentre indossa abiti provenienti da una varietà di periodi di tempo, spesso incarnando elementi maschili.

Himiko è anche raffigurata come una strega malvagia o una tiranna. Tali raffigurazioni di solito presentano Himiko come una seduttrice in abiti sessualmente provocanti, con seni grandi, raffigurata in posizioni compromettenti, sembrando affermare che il potere di Himiko derivava da una sorta di fascino sessuale. Una di queste rappresentazioni appare nel gioco di ruolo online Atlantica Online, in cui Himiko appare come un mercenario steampunk in un costume sexy. Queste raffigurazioni si rivolgono in gran parte alla base di fan degli otaku.

Le mascotte della città

La leggenda di Himiko è stata utilizzata per commercializzare una varietà di oggetti. Varie piccole città cercano di usare Himiko come mascotte, rivendicando la loro città come luogo di nascita, sebbene le prove archeologiche supportino le regioni del bacino del Nara come sua capitale. Le città di Yoshinogari e Sakurai nella prefettura di Nara utilizzano entrambe le immagini di Himiko per attirare i turisti, utilizzando immagini come chibi Himiko-chan che accoglie i viaggiatori nella regione.

È apparsa anche in manga, graphic novel, videogiochi, e nel film Tomb Raider del 2018 diretto da Roar Uthaug (e adattato dall’omonimo videogioco del 2013), in cui Himiko è al centro della trama. Anche il regista giapponese Masahiro Shinoda ha diretto un film su Himiko, intitolato, appunto, Himiko.

Esistono anche i concorsi Himiko che si svolgono nelle piccole città e offrono premi in denaro alle donne di età superiore ai diciotto anni sulla base del fascino e dell’aspetto. Uno dei primi di questi concorsi ebbe inizio a Yamatokoriyama a Nara. E lo Himikon, si svolge nella città di Moriyama. Ad Asakura, nel Kyushu, si organizza anche il concorso Himiko durante l’annuale Festival dei fiori Yamataikoku.

Infine ricordiamo che il nome di Himiko è stato usato per:

Battezzare un treno della linea Amagi Railway Amagi e un vaporetto della Tokyo Cruise Ship progettato da Leiji Matsumoto;

Dare il nome a una massa Lyman-alfa (un’enorme concentrazione di gas idrogeno ritenuta una protogalassia) scoperta nel 2009. Conta quasi 40 miliardi di soli e situata a 12,9 miliardi di anni luce dalla Terra nella costellazione della Balena, come del 2014 è l’esempio più grande e distante conosciuto nel suo genere;

Battezzare la puledra da un milione di dollari del vincitore dell’American Triple Crown del 2015 American Pharoah e Untouched Talent (madre del secondo Bodemeister del Kentucky Derby del 2012);

Himiko, secondo un’opinione prevalente tra gli studiosi, potrebbe essere sepolta a Hashihaka Kofun nella prefettura di Nara.

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