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Premessa: Questo articolo si dividerà in più parti, prima vari esempi di come sono le fiere all’estero, poi la situazione odierna italiana.

In questo articolo non parlerò di tal nome-comics/con nello specifico, sono cosciente che esistono quelle definite di qualità, ma nella realtà che stiamo vivendo sono sempre più difficili da trovare e anzi sarebbe propizio che questo tipo venisse incentivato; perciò non dovete considerare questo articolo una critica ma solo un’analisi.

Le note importanti e i miei pensieri saranno scritti in corsivo, oltre che nella sezione apposita delle Considerazioni.

Le più importanti fiere del mondo

Nel mondo sono davvero tante le fiere dei comics (fumetti) che si svolgono ogni anno.

Questo è un breve elenco che non si prefigge di essere esaustivo, ma solo indicativo.

  • San Diego Comicon International nata nel 1970 è una delle fiere del fumetto più importanti in assoluto; ha una durata di 4 giorni, sita al San Diego Convention Center. È caratterizzata da stand, espositori, cosplayer e tutto ciò che non dovrebbe mai mancare ad una fiera del fumetto degna di nome; tuttavia nel corso degli anni si è specializzata riservando stand a case editrici, emittenti televisive e case cinematografiche (dopotutto i famosi studios hollywoodiani non sono molto distanti) in modo che possano mostrare i loro prodotti con anteprime, conferenze e panel; ed è proprio per questo che la manifestazione viene seguita da tutto il mondo, e finché case come Marvel, DC, ecc, la useranno per annunciare le novità di stagione e per avere un contatto diretto con il pubblico, la fiera continuerà ad esistere e avere successo.
  • Comiket è la fiera dei fumetti più grande al mondo, si tiene 2 volte l’anno a Tokyo e dura 2 o 3 giorni; in questa i disegnatori esordienti sfruttano l’occasione per farsi conoscere, mentre gli appassionati possono trovare fumetti e gadget rari e preziosi. Nata nel 1975, non a caso mantiene il primato perché è qui che nasce il fenomeno del cosplay; si svolge nel Tokyo Big Sight, il centro congressi più grande del Giappone che riesce ad ospitare circa 30.000 circoli ad ognuno dei quali viene assegnato uno spazio in cui mostrare i propri lavori; il punto interessante di questa esposizione è che non è solo manga, ma ci si può trovare di tutto: dai cd di musica ai cosplayers, ai videogames, ma anche circoli che apparentemente non c’entrano nulla con il fumetto, non è inusuale infatti trovare gruppi di infermieri, piloti, amanti degli animali e via dicendo, questo ha portato nel corso degli anni ad una trasformazione in luogo d’incontro di gruppi sociali e il suo successo lo si deve anche a questa caratteristica di catalizzatore di subculture. (Mentre prendevo questo appunto, mi è venuto in mente un parallelismo con i festival degli anime scolastici, dove i vari club scolastici presentano la loro attività, ma potrei anche sbagliarmi, perciò se qualcuno dei lettori vi ha partecipato, non esiti a raccontarcelo nei commenti).
  • Festival International de la bande dessinée d’Angoulême è la seconda delle più grandi d’Europa, dal 1974 si tiene ogni anno a gennaio; oltre agli stand (in questa prevalentemente concentrati sui fumetti, merch e cosplay stanno altrove, prettamente al Japan Expo di Parigi) questa manifestazione ospita mostre, conferenze, dibattiti e spettacoli d’animazione. Il suo fulcro sono però le premiazioni per i fumetti migliori della stagione: durante i 4 giorni della fiera vengono premiati i fumettisti più meritevoli.

In particolare in questo articolo, ho scelto di interessarmi proprio su quest’ultima, con un approfondimento ulteriore, per 2 motivi: è vicina all’Italia (anche se negli appunti che ho preso emergono anche realtà svizzere) e perché permette un interessante paragone e dettaglio nella sua Storia che è da menzionare.

Festival International de la bande dessinée d’Angoulême

Come già detto precedentemente, è una delle più grandi e prestigiose manifestazioni dedicate al fumetto, è nata nel 1974 (ricordatevi bene questa data) e nel 2012 dichiarò oltre 220.000 visitatori, inclusi 7000 professionisti ed 800 giornalisti.

Ma non sono i numeri ad interessarci, bensì la sua Storia.

Storia

Francis Groux era un esponente del fandom fumettistico francese, divenuto dopo le elezioni municipali del ’71 Presidente delle commissioni affari culturali e affari sociali della città, si avvicinò al sindaco aggiunto alla cultura; nel novembre del ’72 i due organizzarono in collaborazione con le librerie una “Quinzaine de la bande dessinée” in cui vari autori famosi si dedicarono al Museo cittadino, esponendo i loro lavori; di fronte al successo di pubblico ed alle relazioni positive degli autori intervenuti, Groux suggerì di organizzare un festival ispirato a quello di Lucca (già attivo dal ’65), che allora era il principale (e unico) festival del fumetto d’Europa.

Nel ’73 Groux si recò a Lucca, dove ottenne dagli organizzatori del festival l’autorizzazione a fondarne uno ad Angoulême sul modello del loro. (Se non vi fosse chiaro quello che è successo ve lo spiego: l’Italia aveva un primato e gliel’ha “regalato”).

Al di là di questo, però, c’è un “piccolo appunto”, molto importante, da inserire.

Una legge promulgata nel ’67 e che ha coinvolto buona parte d’Europa: senza tediarvi con il testo legislativo, vi riporto solo le sue conseguenze, è un fenomeno di privatizzazione delle attività costituenti servizi di interesse generale, che ha investito larga parte delle attività prima riservate ai pubblici poteri, costringendo di fatto, tutto ciò che è inerente alla promozione culturale, all’autofinanziamento (in parole povere: vendita di biglietti al pubblico e vendita di spazi commerciali in fiera).

La prima edizione del Salone internazionale del fumetto si svolse in un’aula inutilizzata del Museo; l’associazione organizzatrice era presieduta da Groux e Hugo Pratt firmò il primo manifesto; questa prima edizione fu un successo immediato ed accolse diecimila visitatori.

Nel ’77, in seguito ad un cambio di giunta municipale, il comune non rinnovò le sovvenzioni alla manifestazione; il festival temette per la propria sopravvivenza, ma poi il vicesindaco, appassionato di fumetti e desideroso di migliorare l’immagine della città, colpita dalla deindustrializzazione, a partire dall’edizione del ’79 portò il suo sostegno alla manifestazione; tuttavia fu introdotto l’ingresso a pagamento; nello stesso anno, in seguito a divergenze ai vertici, Groux si ritirò.

Ma qui avvenne una svolta interessante.

All’edizione dell’81 erano presenti 2 ministri, in quanto si voleva mostrare che il festival aveva superato lo stadio dilettantistico (in parole povere: ottennero riconoscimento ministeriale, ciò si traduce in sovvenzioni anche pubbliche; non ne ho certezza, ma pare assodato anche da altri appunti che la Francia abbia adottato questo sistema “a metà” dove i costi per l’organizzazione di eventi è divisa a metà tra pubblico e privato); il vicesindaco voleva che Angoulême diventasse una “capitale permanente dell’immagine in Francia” e non solo dei fumetti; secondo questo desiderio nell’82 furono aperti una scuola-laboratorio di fumetti e La Casa del Fumetto (centro di documentazione e ricerca); nel luglio dello stesso anno venne introdotto il Deposito legale dei fumetti in favore della Biblioteca municipale.

Nel maggio dell’83 il Museo aprì la Galleria Saint-Ogan per esporre una selezione delle tavole acquisite a partire dalla metà del decennio precedente; in seguito al Festival dell’84 il Ministro della Cultura annunciò la Fondazione della Cité Internationalite de la bande dessinée et de l’image che è insieme Museo, mediateca e centro di ricerca.

Come facilmente intuibile, rapidamente, le ricadute economiche si fecero sentire: nell’83 due società d’animazione vi si stabilirono, creando 300 posti di lavoro.

Qui mi fermo, dandovi appuntamento sabato prossimo dove affronteremo la “situazione italiana”.

Samantha Sisto

Info credits:


https://fumettologica.it/2016/11/festival-fumetto-conseguenze/;
https://www.sentieriselvaggi.it/la-storia-delle-fiere-del-fumetto/;
https://www.primaedicola.it/news/fiere-del-fumetto;
http://fumettodautore.com/index.php/editoriali/5564-l-editoriale-l-ipocrisia-dei-premi-delle-fiere-del-fumetto;
https://www.lideachetimanca.com/blog/approfondimenti/fiere-del-fumetto-fissiamo-un-limite-cosa-lecito-cosa-no/;
https://www.wired.it/attualita/2018/02/12/fiere-nerd-geek-cosplay-comics/;
https://it.wikipedia.org/wiki/Festival_international_de_la_bande_dessin%C3%A9e_d’Angoul%C3%AAme;
https://aedon.mulino.it/archivio/2011/1/picozza.htm;
https://orgoglionerd.it/top-5-le-piu-importanti-fiere-del-fumetto-nel-mondo/2/amp/;
https://lospiegone.com/2023/06/10/mosaico-viaggio-nel-fumetto-tra-propaganda-e-resistenz a/;
https://diacritica.it/storia-dell-editoria/la-nascita-del-fumetto-italiano-le-origini-del-fumetto.html;
https://www.parcoesposizioninovegro.it/fiere/festival-del-fumetto-4/;
https://it.wikipedia.org/wiki/Fiera_del_fumetto;
https://www.arsp.it/2023/07/14/storia-del-fumetto-il-fumetto-come-storia-in-tre-fasi/;
https://www.leparoleelecose.it/?p=49529;
https://www.masterd.it/blog/mondo-fumetti-storia-eventi-imperdibili-e-formazione-digitale;
https://compassunibo.wordpress.com/2021/05/04/il-fumetto-uno-sguardo-alle-sue-origini-alla -sua-evoluzione-e-al-suo-valore-in-italia/;
https://www.martinasfumetti.it/blog/guida-alle-fiere-del-fumetto-piu-importanti-i;
https://www.lospaziobianco.it/lonework/10-migliori-fiere-fumetto-italia/;
https://www.animeclick.it/news/amp/104643-le-fiere-del-fumetto-nel-2024-ovvero-annunciare-wanna-marchi-e-prenderla-a-ridere.amp.html

Photo credits:

https://it.vecteezy.com/arte-vettoriale/7442140-3d-retro-punto-esclamativo-fumetto-arte-doodle-stile-disegnato-a-mano-icona-vettoriale-per-adesivo-e-libro-da-colorare;

https://www.sudouest.fr/culture/festival/bd-angouleme/festival-de-la-bd-2023-a-angouleme-comment-en-profiter-gratuitement-ou-presque-13812565.php

 

 

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