Concludiamo questa serie di articoli dando finalmente uno sguardo alle proposte moderne e focalizzando l’attenzione, a conclusione, con un completamento indispensabile di ogni look degno di nota, ovvero il profumo.
Note aggiuntive: canoni estetici e sguardo alla modernità
In un’epoca in cui non c’erano riviste di moda o icone di stile, la definizione di bellezza era decisa da ciò che l’imperatore preferiva: se il trucco di una particolare concubina imperiale era apprezzato dal sovrano, il suo stile sarebbe diventato una tendenza seguita sia dalle nobili sia dalla gente comune.
L’estetica antica era diversa da quella di oggi e anche il trucco popolare moderno è ovviamente diverso dal trucco tradizionale cinese, ma ciò che è rimasto immutabile è la ricerca della bellezza e della giovinezza. Le donne cinesi ancora oggi si prendono molta cura di se stesse, sia con i cosmetici che con i trattamenti quotidiani di detersione e idratazione della pelle del viso.
Sebbene il trucco sia stato importante durante la storia cinese, oggi è cambiato molto; in effetti, durante il periodo in cui si indossava l’abito tradizionale hanfu, il trucco era quasi un obbligo per la donna: una pelle pallida, uno sguardo disegnato dall’eyeliner e labbra ben definite con un rossetto rosso sangue. Dopo questo periodo, le donne cinesi per un po’ sembrarono essersi dimenticate dell’esistenza del trucco e, per diversi anni, hanno quasi smesso di applicarlo.
Ad oggi, le tendenze in Cina sono tutte così diverse l’una dall’altra e viaggiano tra le epoche, qui una sezione di quelli più rappresentativi.
Il look glamour moderno proviene direttamente dalle imperatrici; la nuova tendenza è quella di applicare una linea di cipria rossastra sotto gli occhi, meno ampia e meno pesante di quella dell’opera originale.
Il no make-up look, invece, è la tendenza opposta: diffusa in tutta l’Asia, prevede nessun contouring o highlighting, nessun mascara, solo un po’ di rossore sulle guance, sopracciglia poco definite, occhi nudi, cipria e poco gloss per le labbra.
Per le più audaci gli smokey eyes neri sono al top: se in Occidente le donne tendono a preferire un rossetto chiaro per bilanciare lo sguardo pesante, in Cina è il contrario: si abbina labbra scure con gli occhi smokey.
Il look Baby face è loro prerogativa: mentre le ragazze occidentali non hanno ancora abbracciato questa moda; consiste nell’idea di riprodurre l’illusione di una faccia da bambina con occhi grandi e sguardo innocente; è quello che in Giappone viene chiamato look Kawaii e in Cina e in Corea è molto popolare: lo stile più glamour prevede ombretto per occhi pesante con grandi ciglia finte e matita bianca all’interno degli occhi per ingrandirli; si aggiunge infine molto blush e rossetti dalle tonalità rosa e fucsia.
Per lavare via il trucco, di qualsiasi tipo, oggi esistono trattamenti specifici, anch’essi dalle origini antiche.
In più, focus on-I profumi delle civiltà orientali
Secondo un detto cinese, “la bellezza si basa su un corpo molto profumato,” quindi nelle famiglie più abbienti, ma non solo, si usava dare alle figlie, sin dall’età di 2 o 3 anni, delle bevande aromatiche nella speranza che crescessero belle e profumate. Le tre, delle quattro, grandi bellezze della Cina erano Xiang Fei (Fragrant Concubine (Chinese: 香妃; pinyin: Xiāng Fēi; Wade–Giles: Hsiang Fei; Uyghur: ئىپارخان / Iparxan / Ипархан; 18th secolo), Yang Kuei-Fei (Yang Yuhuan Chinese: 楊玉環; 22 giugno 719 – 15 luglio 756, conosciuta anche come Yang Guifei 楊貴妃, e con il suon nome taoista Taizhen 太真) e Hsi Shih (Xi Shi o Hsi Shih; Chinese: 西施; pinyin: Xī Shī; Wade–Giles: Hsi Shih, let. '(Lady) Shi of the West’) erano famose, oltre che per la bellezza, per il profumo ricco e delicato del loro corpo.
La formula della “Pozione di bellezza” profumata, fatta di olio essenziale estratto dalle foglie essiccate di patchouli, viene descritta nell’antico libro “Mille rimedi d’oro”.
Un’antica favola cinese decanta le virtù della fragranza di telosma cordata (Chinese: 夜來香; let. ‘night-blooming fragrance’ è una specie di piante da fiore della famiglia Apocynaceae della tribù Marsdenieae), dai poteri addirittura mistici e capaci di risolvere problemi.
Non si può trascurare il profumo del tè verde, la bevanda più diffusa nel Paese (quello giapponese è una variante che approfondirò in altro articolo) e che rappresenta una vera e propria istituzione: dolce e amara allo stesso tempo, aromatica e benefica.
Come ho già accennato nella “Premessa generale”, anche questa serie di articoli merita ulteriori approfondimenti che vi saranno collegati, perciò a rivederci con un prossimo appuntamento.
Samantha Sisto
Info credits:
https://www.sardegnareporter.it/2020/04/bellezza-e-cosmesi-nella-storia-le-civilta-orientali/299947/;
https://www.ceceditore.com/la-bellezza-nel-tempo/;
https://ichi.pro/it/la-storia-degli-standard-di-bellezza-della-pelle-bianca-in-asia-210606932099434;
https://www.tentazionemakeup.it/2011/09/la-storia-del-make-up-il-trucco-in-cina/;
https://cinainitalia.com/2021/12/22/storia-del-make-up-nellantica-cina/;
https://www.appuntisulblog.it/storia-del-make-up-viaggio-nel-tempo/
Photo credits:
https://dream.ai/create;
https://www.etsy.com/it/listing/1336993491/abito-vintage-cinese-cheongsam-abiti-da;
https://www.youtube.com/@AnnetteLam/about;
https://www.youtube.com/@mongabong;
https://models.com/work/vogue-china-baby-face;
https://www.milanofinanza.it/fashion/la-cina-sara-il-secondo-mercato-per-i-profumi-nel-2025-202112221824356303;
https://www.pinterest.it/pin/508836457869702551/;
https://www.nparks.gov.sg/florafaunaweb/flora/1/5/1515;
https://www.almar.it/post/te-verde-cinese